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Tecnologie di evoluzione assistita (TEA): non chiamatele Ogm

di Michele Losciale*

Le TEA, Tecnologie di Evoluzione Assistita, sono un insieme di tecniche moderne sviluppate per il miglioramento genetico, che permettono di ottenere delle “super-piante”, più produttive e resistenti a batteri, funghi e ai cambiamenti climatici.

Utilizzando quello che viene chiamato Genome editing, si effettua un intervento su punti circoscritti del DNA, introducendo modifiche identiche a quelle che si possono generare spontaneamente in natura, operando con geni appartenenti allo stesso regno e alla stessa specie nonché riproducendo organismi con una mutazione voluta, tramite il sistema CRISPR-cas9, indistinguibile con alcun tipo di esame di laboratorio.

Per questo motivo le piante che si ottengono tramite queste metodologie di modificazione non dovranno essere classificate come OGM (Organismi Geneticamente Modificati) in quanto, proprio come definito dalla direttiva del 2001/18/EC del Parlamento Europeo, un OGM è “un organismo, diverso da un essere umano, il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto avviene in natura con l’accoppiamento e/o la ricombinazione genetica naturale”.

L’applicazione in agricoltura delle New Genomic Techniques (NGTs)/TEA avrebbe dei risvolti positivi sia dal punto di vista ambientale che economico-commerciale.

La produzione di organismi vegetali resistenti a patogeni e in grado di affrontare le nuove condizioni ambientali porterebbe ad un uso limitato di agrofarmaci, quindi minor costi e impatto ambientale, e a prodotti con caratteristiche migliori che andrebbero incontro alle richieste del mercato e ai vari gusti del consumatore.

Negli ultimi anni il sistema scientifico italiano, sia attraverso progetti finanziati dal Ministero dell’Agricoltura che mediante altre iniziative, ha sviluppato conoscenze avanzate nell’ambito delle TEA relativamente alle più importanti specie agricole italiane (frumento, riso, pomodoro, vite, melo, agrumi, ecc.). Un lavoro che ha portato alla selezione di piante resistenti a patologie, a stress e produttivamente migliori, e che è rimasto chiuso in laboratorio fino al 30 maggio 2023, data in cui è stato accettato all’unanimità, nelle commissioni riunite del Senato, il provvedimento che autorizza la sperimentazione in campo delle TEA tramite l’emendamento al decreto Siccità (D.L. 39/2023).

Per quanto riguarda l’Europa, invece, nella primavera del 2023, la Commissione Europea ha presentato una proposta di legge sulle piante prodotte da alcune nuove tecniche genomiche e nel luglio del 2023 ha presentato la nuova proposta di Regolamento in Parlamento. Obiettivo della Commissione è di escludere dalla legislazione europea sugli OGM le piante GM (geneticamente modificate) che non hanno DNA estraneo intenzionalmente aggiunto al loro genoma, introducendo nuove classificazioni per le tipologie di organismi ottenuti tramite NGT/TEA e svincolandoli dagli obblighi tradizionali di controllo del rischio, tracciabilità ed etichettatura, riducendo così costi, tempi e durata delle autorizzazioni e della burocrazia.

*Discente Master I livello in ‘Divulgazione Scientifica e Comunicazione nella Salute Pubblica’