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I “bisogni” nel cucciolo: è davvero utile punire?

di Luigi Sacchettino e Danila d’Angelo

Capita spessissimo, nelle famiglie che decidono di trascorrere parte della loro vita con un cane, di imbattersi in quella che sembra essere la prima grande sfida uomo-cane: come insegnare al cucciolo a sporcare nel luogo giusto. Armati di scopa, guanti e traversine i proprietari scendono in campo per rimediare ai misfatti, affidandosi spesso a consigli vari e fantasiosi come prendere il muso ed obbligarlo a odorare le proprie deiezioni oppure punirlo fisicamente o verbalmente per il “colpaccio”.

In tutti questi anni c’è stato un approccio al problema, non sempre rispettoso né dell’etogramma né della fisiologia del cane. Nei primissimi mesi di vita il cucciolo non ha la capacità di trattenersi, di conseguenza appena avverte il bisogno di eliminare, lo asseconda: la capacità di continenza è molto soggettiva e richiede competenze fisiologiche e comportamentali. Per esempio, le vie urinarie maturano nei maschi verso i 6-7 mesi, mentre nelle femmine si può arrivare ai 9-10 mesi.

È proprio in questo lasso di tempo che i caregivers possono mettere in atto delle semplici ma efficaci pratiche che permettano al cane di apprendere il corretto comportamento di eliminazione. È fondamentale agire di prevenzione, sapendo che un cucciolo avverte il bisogno di evacuare dopo aver mangiato, bevuto, giocato e dormito. In questi casi bisognerà giocare d’astuzia portandolo nel luogo dove vogliamo espleti le sue funzioni e premiandolo appena completate.

E qual è il comportamento più corretto da attuare quando rincasando si trovano i bisogni in salotto? La difficoltà maggiore sta nel gestire rabbia e impazienza. Non trattandosi di un dispetto ciò che risulta più utile è:

  1. non punire, meglio ignorare l’accaduto;
  2. mettere il cucciolo in un'altra stanza in modo che non assista alle operazioni di pulizia (potrebbe strutturare una dinamica di richiesta di attenzione o gioco);
  3. non disinfettare con prodotti chimici diversi dal quotidiano detersivo lavapavimenti, in quanto il cane potrebbe pensare che sia proprio quello il posto che abbiamo concesso per i suoi bisogni, avendo un odore differente dal resto della casa.

Le cose generalmente si semplificano molto appena il cucciolo ha la possibilità di essere condotto in passeggiata per socializzare ed appagare i propri bisogni di specie. È importante sottolineare che i cani hanno la necessità di esplorare e perlustrare quotidianamente e che eliminare in casa rappresenta una tappa delle prime settimane di vita, non rientrando nel repertorio etologico di un soggetto adulto normocomportamentale.

Nella crescita di un pet è più saggio premiare che punire, sostenere anziché inibire. Spesso per educare bisogna agire in prevenzione, indirizzando il cucciolo verso il comportamento più funzionale.

Così facendo gli umani potranno diventare a tutti gli effetti una base attenta e responsiva alle esigenze del pet, strutturando un attaccamento sicuro, in cui si ha fiducia nella disponibilità e nella comprensione da parte dell’“altro”.