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L’animale è analogico, l’uomo è digitale

di Luigi Caramiello

Che tipo di relazione esiste tra l’uomoe gli animali?
Affrontare le questioni della relazione uomo-animale è qualcosa di fondamentale. Noi dobbiamo molto agli animali. Partiamo dalla nostra società. Perché individui diversi per sensibilità, cultura, curiosità, interessi, formazione, forza fisica, intelligenza si mettono insieme e costruiscono la società umana? La società esiste in natura, non l'hanno inventata gli uomini. Esistono gli alveari, i formicai, c'è lo stormo e il branco. Le società le hanno inventate gli animali, noi ci limitiamo semplicemente ad imitarli. Naturalmente abbiamo una difficoltà in più, perché mentre le società animali sono organizzate sulla base di un programma genetico che stabilisce ruoli, gerarchie e funzioni, noi che abbiamo il libero arbitrio dobbiamo fare uno sforzo incredibile per ricostruire quella società che esiste in natura. Il rapporto uomo-animale è centrale nella definizione dell'intera civiltà umana.

Perché l’uomo ha addomesticato gli animali?
La domesticazione è un lavoro di annientamento sistematico di varietà aggressive, a basso scopo alimentare, funzionale,
strumentale o espressivo, e di selezione di varietà che, invece, rispondono ottimamente alle ragioni strumentali ed espressive del rapporto uomo-animale. Misuriamo la potenza dei motori sulla base del cavallo vapore perché il cavallo è stato per migliaia di anni il motore dello sviluppo umano. Ma il cavallo, si deve mangiare o no? La diatriba è infinita. Durante
l’Impero Romano chi uccideva un cavallo poteva essere messo a morte, perché questo animale serviva per il trasporto delle truppe nelle legioni. Poi, quando Barsanti e Matteucci hanno inventato il motore a scoppio le società di allevatori si sono scatenate nei parlamenti di tutta Europa per fermare l'invenzione ma dopo pochi mesi hanno comprato le azioni delle industrie automobilistiche e hanno macellato i cavalli. Pensate alla grande epopea del bovino, il più grande trasformatore di
sostanze vegetali in proteine. Un animale il quale digerisce la cellulosa che noi non digeriamo. Il bovino è la ragione per cui
nel bacino del Mediterraneo scompare il cannibalismo. Una vacca frisona che produce 60-70 litri di latte, in natura non potrebbe vivere neanche un giorno! È stata selezionata dai coltivatori nel corso di migliaia di anni.

Che ruolo hanno gli animali da reddito e quelli da compagnia nella vita dell’uomo?
Per rispondere con il linguaggio dei sociologi, gli animali da reddito hanno una funzione strumentale (materiale, economica) e gli animali da compagnia una funzione espressiva (emotivo, relazionale). Sono due sfere diverse, e noi le utilizziamo entrambe. Quando l'allevatore chiama il veterinario perché gli sta morendo il vitello, lì il tema è la perdita di un capitale, sono stati investiti soldi, poi magari l’animale è malato e non è buono neanche per la macellazione… il sistema rischia di andare a rotoli. Come mi devo comportare con la signora a cui devo comunicare che il cane è ammalato e va fatta una siringa per addormentarlo? Se non lo capisce va in crisi, è questo il caso di una perdita affettiva. Dovremmo spiegare alla
signora che il motivo per il quale i cani sono sfuggiti alla macellazione è un destino culturale casuale perché alcuni lupi si avvicinarono al branco migliaia di anni fa e decisero che era più comodo mangiare gli avanzi del troglodita cacciatore primordiale piuttosto che andare a cercare cibo nella boscaglia e fecero una scelta di convenienza. Naturalmente il troglodita
primordiale allevò il cane per la guardia, la compagnia, la difesa. Questi sono dispositivi volti a soddisfare i nostri bisogni strumentali ed espressivi! È chiaro che c'è una strumentalizzazione reciproca che va analizzata nella maniera più onesta possibile. La logica del mondo funziona anche sull'efficienza della produttività: un animale può avere una produttività materiale-economica (l’animale da reddito) e una produttività simbolicorelazionale (l’animale da compagnia).

Qual è il modo più corretto per comunicare con gli animali?
La relazione uomo-animale ha una contraddizione intrinseca perché l'animale è analogico e l’uomo è digitale! Cioè se all'animale ti avvicini con un bastone o con un pugno, che sia una vacca o un cagnolino, questi arretra e scappa ma se gli dici dolcemente all'orecchio ‘Sono in procinto di scannarti!’ non risponde, non ha nessuna reazione. Perché? Mentre i codici analogici sono quelli più diffusi in natura (cioè il rapporto immediato segno dispositivo - segno azione), i codici digitali (cioè il linguaggio) non lo sono perché sono astratti, arbitrari, discreti, autonomi, indipendenti. Se dici ‘margherita’ a un cinese questi non comprende, ma se invece gli mostri il disegno della margherita lo capisce il cinese, lo spagnolo, il francese perché l'analogico è universale, il digitale richiede un apprendimento una codificazione. Il cane oggi è un membro della famiglia, ma sia chiaro che è un animale che conosce solo il codice della dominanza e soltanto le strutture analogiche della comunicazione e non quelle digitali.

Come deve comunicare il Medico Veterinario con il proprietario dell’animale?
La comunicazione medico-proprietario deve essere ben compresa ed analizzata. Dobbiamo essere consapevoli che a volte si determinano forme di attaccamento al limite del patologico o di antropomorfizzazione del tutto improprie con cui il veterinario deve fare i conti. La gente che ha un rapporto distorto con gli animali a volte non ha un rapporto armonico con gli uomini, ha delle tare psicologiche, cognitive, caratteriali. È un compito difficile che il veterinario si trova di fronte quando deve interloquire con soggettività che hanno operato delle distorsioni sul terreno psicologico e relazionale. Come il veterinario deve comunicare con l'allevatore o con la proprietaria del cane? Non c’è una risposta precisa, e probabilmente non siamo del tutto attrezzati per operare in questa direzione.

*Dipartimento di Scienze sociali, Professore di sociologia dei processi culturali e comunicativi