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Oncologia per “animali da compagnia”

di Luigi Navas

Quando si parla di oncologia nel mondo animale si accosta immediatamente l’immagine della stessa disciplina presente nell’uomo, si visualizzano quindi due immagini forti come sofferenza e poi morte.

Quando viene formulata una diagnosi di neoplasia ci crolla il mondo addosso. Questo avviene anche in Medicina veterinaria, però con una differenza, piccola ma sostanziale: in medicina veterinaria ha la priorità la qualità di vita del paziente.

Bisogna subito liberare il campo dai soliti luoghi comuni. Spesso si sentono frasi del tipo: “Stanno aumentando i tumori anche negli animali…” Non è così, non è scientificamente corretto! Vero è invece che, ad aumentare, è la capacità di fare diagnosi, sia clinica (ci sono più medici veterinari oncologi) che strumentale (facciamo sempre più TAC, risonanze, ecc.), effettuiamo sempre più diagnosi citologiche ed istologiche, immunoistochimiche e molecolari. Ovviamente tutto ciò ci dà la falsa impressione di un aumento della quantità cancro in medicina veterinaria.

Ma veniamo al cuore di questo articolo, sfatando un altro falso mito: è vero che di tumore, spesso si muore, ma a volte, se ci sono determinate condizioni, non ultima una diagnosi precoce, si guarisce. La chirurgia oncologica, le chemioterapie a dose intensa e metronomica, i nuovi farmaci a bersaglio molecolare sono solo alcune delle opzioni terapeutiche a disposizione dei nostri pazienti a quattro zampe.

È fondamentale, a fronte di una diagnosi di neoplasia, rivolgersi ad un medico veterinario con esperienza consolidata in oncologia senza tentare terapie adattate o, peggio ancora, arrendersi con la falsa convinzione che non ci sia più nulla da fare.

Resta inteso, come accade per la medicina nell’uomo, che la prevenzione è un concetto importante anche nei nostri pazienti. Quando si adotta un nuovo piccolo amico, ancor di più se di razza, ci si deve informare sulle patologie alle quali quella razza è maggiormente esposta, ad esempio il LINFOMA nei retriever (labrador, golden), il MASTOCITOMA nel boxer, l’ISTIOCITOMA del bovaro, ecc. Questo non vuol dire che quel cucciolo svilupperà sicuramente un tumore, ma essendo frutto di forte selezione genetica avrà una probabilità maggiore di svilupparlo rispetto ad un soggetto non ‘di razza’.

Negli ultimi anni stiamo assistendo anche a quel fenomeno conosciuto come multitumors syndrome e cioè uno stesso soggetto raramente, nell’arco della propria vita, può sviluppare neoplasie completamente diverse. Questi pazienti rappresentano una sfida particolarmente ardua e spesso anche i proprietari sono demoralizzati dovendo affrontare battaglie continue.

Ricordatevi sempre che l’oncologo veterinario è al vostro fianco!