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Il doppio volto dei radicali liberi

di Francesca Ciani, Eugenio Luigi Iorio*, Simona Tafuri

Sul web spesso ci imbattiamo in informazioni legate allo stress ossidativo, molte delle quali risultano essere delle vere e proprie “bufale” che contribuiscono a disorientare il lettore e a creare confusione sull’argomento. Facciamo un po’ di chiarezza sulle affermazioni più significative che il web sui radicali liberi.

I radicali liberi sono molecole altamente reattive avide di elettroni. I radicali liberi, atomi o raggruppamenti di atomi aventi negli orbitali esterni uno o più elettroni spaiati, presentano una reattività più o meno spiccata per la tendenza spontanea a raggiungere la stabilità chimica. L’estrema reattività, tuttavia, non è una caratteristica specifica dei radicali liberi, in quanto ne esistono alcuni molto stabili. Esistono radicali liberi centrati sull’ossigeno, azoto, cloro. I radicali dell’ossigeno rientrano nella famiglia delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) di natura non necessariamente radicalica, tutte accomunate dalla tendenza ad ossidare vari substrati organici (carboidrati, lipidi, proteine, nucleotidi).

I radicali liberi sono prodotti di scarto del metabolismo cellulare. Il metabolismo non ha scarti ma sottoprodotti (cioè, molecole semplificate rispetto a quelle di partenza); i radicali liberi non sono prodotti di scarto, ma in misura limitata e nel corso della normale attività metabolica cellulare svolgono un insostituibile ruolo biologico e fisiologico partecipando a processi complessi implicati nella normale crescita cellulare (trasduzione del segnale, controllo dell’espressione genica, senescenza cellulare, apoptosi) e risultano indispensabili per la difesa contro patogeni e per la riproduzione.

Lo stress ossidativo è il principale responsabile dell’invecchiamento e delle principali malattie degenerative. Il distress, e non genericamente lo stress ossidativo, è uno dei meccanismi coinvolti nell’invecchiamento e in molte malattie degenerative. Il distress, da prevenire e curare, è un fattore di rischio per la salute e non dà luogo ad alcun sintomo o segno specifico e, pertanto, può essere dimostrato solo attraverso specifiche analisi di laboratorio.

Lo stress ossidativo è la rottura di un delicato equilibrio fra radicali liberi e antiossidanti: pertanto, per vivere bene e a lungo, dobbiamo ridurre il livello di radicali liberi e aumentare quello degli antiossidanti. Lo stress ossidativo non rappresenta la rottura di alcun equilibrio tra buoni (antiossidanti) e cattivi (radicali liberi), ma un fenomeno adattativo del tutto fisiologico che vede in gioco, oltre ai radicali liberi ed agli antiossidanti, una serie di bersagli molecolari. Quindi, ridurre i radicali liberi può essere pericoloso esponendoci ad un maggiore rischio di infezioni. Assumere antiossidanti senza una chiara indicazione medica e senza aver eseguito specifiche indagini, appannaggio della moderna REDOXOMICA, può essere rischioso per la salute.

*Presidente dell'Osservatorio Internazionale dello Stress Ossidativo