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Ritrovamento di esemplare Canis lupus: cura, riabilitazione e liberazione

In data 06.05.2018 alle ore 1:30, veniva ricoverato presso il CRAS “Federico II” presso POV ASL NA1 Centro, un esemplare di Lupo (Canis lupus), di sesso maschile, di circa 13 mesi di età, rinvenuto in una località del Comune di Guardia Lombardi, provincia di Avellino, conferito in pronto soccorso dalla ditta Dog Kennel service srl, ditta regolarmente convenzionata con i Servizi Veterinari ASL di Avellino.

L’animale giunto presso il Presidio Ospedaliero Veterinario, risultava essere in uno stato comatoso e con grave sintomatologia neurologica probabilmente riferibile a un trauma cranico.

All’esame clinico-diagnostico, l’animale presentava ferite lacero-contuse diffuse su tutto il corpo ed una profonda ferita sulla porzione mediale dell’articolazione tarso-metatarsale sinistra con conseguente lussazione della stessa accompagnata da esposizione ossea.

All’esame neurologico presentava deviazione laterale della testa, nistagmo ed emorragie sub-congiuntivali, mentre la sensibilità superficiale e profonda venivano conservate.

La grave lesione dell’articolazione tarso-metatarsale sinistra potrebbe essere ascrivibile alla presenza di una trappola utilizzata per il bracconaggio della specie, mentre le lesioni neurologiche sono ascrivibili a trauma con corpo contundente .
Caso fortuito l’esemplare è riuscito in qualche modo a liberarsi dalla trappola e ritrovarsi sul bordo del selciato stradale in stato comatoso dov’è stato recuperato dall’ASL di competenza.

Per le gravità delle lesioni la prognosi restava riservata e le condizioni cliniche del Lupo, sottoposto a continuo monitoraggio, indicavano, dopo alcuni giorni dall’inizio della terapia medica, un netto miglioramento.

Successivamente, in data 02.07.2018 il Nucleo CITES dei Carabinieri Forestali della Campania, provvedeva al deposito in procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli di un informativa a carico di ignoti per violazione dell’art.2 c.1 della L.157/92 e art.544/ter c.p. a cui è seguita delega d’indagine; l’espletamento della delega prevedeva tra l’altro il recupero dei referti, di alcuni esami effettuati a cura del CRAS, in particolare gli esami di DNA sul grado di purezza dell’esemplare. Sia l’IZS di Portici che l’IZS del Lazio e Marche, sez di Rieti referente nazionale per il Lupo, confermavano il grado di purezza dell’esemplare.

Dopo lungo ricovero sanitario, ripristinata l’abitudine alimentare predatoria, il lupo ha recuperato completamente le condizioni fisiche ed è risultato idoneo al rilascio in natura. E’ stata valutata, però, l’opportunità di sottoporlo ad una fase di pre-ambientamento, necessaria anche per il totale recupero della tonicità delle masse muscolari, trasportandolo in struttura fornita di recinti idonei ai bisogni etologici propri della specie.

L’area individuata per il pre-ambientamento sorge nel Comune di Pretoro, piccolo comune di 948 abitanti in provincia di Chieti in Abruzzo, ricadente nel Parco Nazionale della Maiella, area supervisionata dal Medico Veterinario Referente per l’area faunistica del Lupo, dr. Simone Angelucci.

Il trasferimento del lupo è avvenuto martedì 13 novembre u.s. con veicolo aziendale della ASL Na 1 Centro, autorizzato al trasporto animali vivi, e con l’ausilio in scorta di una unità dei Carabinieri Forestale CITES ed in presenza anche di una troupe Televisiva della RAI / TG Regione Campania, fortemente interessata a tale evento di particolare rilevanza scientifica e mediatica.

Fin qui la fredda e precisa cronaca dell’avvenimento, secondo quelli che sono gli adempimenti di legge e la missione del Centro Recupero Animali Selvatici, ma c’è stato di più ed è sempre difficile raccontare le emozioni ed i sentimenti che una vicenda come questa è stata capace di agitare nell’animo di tutti gli operatori del CRAS, secondo sensibilità e reattività diverse, ma con tratti comuni che hanno permesso l’instaurarsi di un rapporto che svela antichi archetipi.

La storia di questo fiero animale parte già con una determinazione a ricercare la libertà non comune, che segnerà il lungo periodo di degenza, tanto da spingere i colleghi della struttura a soprannominarlo Freedom. L’aver sempre cercato la fuga con una volontà chiara, è testimoniata dalla distruzione per ben tre volte della porta della struttura che lo ospitava, i quattro tentativi di fuga ed anche da quella bellissima immagine della liberazione nella quale Freedom dopo essersi affacciato per un secondo alla porta aperta del trasportino, corre libero senza esitazioni, senza voltarsi, perché quel magico momento di sospensione dei ruoli che aveva caratterizzato la degenza è finito ed il nostro amico Freedom torna lupo e basta come è giusto che sia.

I veterinari che operano a vario titolo ogni giorno per la cura ed il recupero degli animali selvatici guidati dal Direttore Tecnico , Pasquale Raia e dalla Direttrice del POV Frullone, Marina Pompameo, con il coordinamento del sottoscritto come Direttore Scientifico del CRAS e di Vincenzo Caputo quale Direttore CRIUV, hanno vissuto questa come altre vicende analoghe con la passione che li caratterizza, unita ad un elevato livello di professionalità e competenza.
Questi colleghi che hanno ottenuto il miglior riconoscimento professionale possibile , cioè la corsa verso la libertà di Freedom pienamente recuperato, sono : Ilaria Buongiorno, Antonio Gargiulo, Adriano Minichino, Valerio Toscano, Nicola D’Alessio, Giuseppe Alfiero, Vincenzo Cavaliere ed anche quelli che li hanno preceduti costituendo i presupposti di questa splendida giornata, cioè Luigi de Luca Bossa, Silvia Paone, Loredana Rampa. Gli aspetti scientifici e didattici del CRAS sono invece coordinati dal Prof. Ludovico Dipineto con la collaborazione di Luca Borrelli, Lorena Varriale, Tamara Russo e Antonino Pace e , fino a qualche mese fa, Rosaria Calabria oggi in pensione. Gli aspetti di carattere relazionale sono invece valutati dal gruppo di zoo antropologia relazionale coordinato da Francesca Menna con la collaborazione di Antonio Santaniello e di Federica Gerardi.

A tutti va il mio personale ringraziamento per quanto hanno fatto, fanno e faranno

Alessandro Fioretti