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I falsi miti dei vaccini

di Alessandro Fioretti

La velocità, vera e propria cifra del nostro tempo, ci ha permesso di arrivare rapidamente ad un candidato vaccino contro la COVID-19. La fiducia nelle possibilità della scienza ci fanno ben sperare; un po' più ardua l’impresa di debellare il virus delle Fake News contro il quale non è facile vaccinarsi e non tutti vogliono farlo.

Superare le false credenze in merito alla vaccinazione, demistificarle, non è facile e certamente non si riesce in questo compito con la sola componente della comunicazione corretta e trasparente. Talvolta il “ mito”, la falsa credenza escono da questi confronti notevolmente rafforzati. Questo avviene per lo più perché le persone che adottano questi falsi scientifici vogliono ascoltare selettivamente solo le notizie a favore della loro convinzione.

L’accettazione dell’offerta vaccinale che mantenga la copertura nazionale a livelli validi, deve avvenire oggi attraverso la spinta gentile dello Stato che deve far leva sulla percezione del rischio.

La maggioranza dei NOVAX nega che esista una concreta minaccia di ammalarsi di determinate malattie e non ritiene la vaccinazione la risposta giusta al problema. Anzi i vaccini vengono considerati dannosi e suscettibili di provocare reazioni avverse che sono ben più gravi del problema che dovrebbero scongiurare.

Le ragioni del rifiuto a vaccinarsi sono connesse con la tipologia dei NOVAX:
• Coloro che non credono di essere minacciati da possibili malattie;
• Coloro che rifiutano per motivi logistici e di comodità;
• Quelli che non hanno nessuna fiducia nei vaccini e nel SSN
• Gli inerti per sovra informazione

Alla base delle convinzioni che supportano il rifiuto dell’offerta vaccinale si sono variamente sviluppati falsi miti tra i quali dobbiamo ricordare quello secondo cui la somministrazione contemporanea di vaccini contenenti diversi antigeni possa portare ad un sovraccarico del sistema immunitario con il rischio di determinare risposte autoimmuni. Smentita da numerose evidenze scientifiche resta fortemente radicata e presente nel web, ha di fatto determinato una riduzione del numero di antigeni nei singoli preparati.

Altro mito è quello della miglior salute dei bambini non vaccinati, esempio lampante è rappresentato da quelli non vaccinati contro la pertosse che presentano episodi di asma 5 – 6 volte inferiori a quelli che avevano ricevuto il vaccino. A sostegno di queste affermazioni si citano sperimentazioni delle quali si riferisce la pubblicazione su riviste scientifiche, ma queste non sono ritracciabili perché prive dei necessari estremi comuni al sistema bibliografico internazionale.

Ancora si afferma che non meglio definiti studi (parimenti non rintracciabili) avevano stabilito che in Germania, prima della caduta del muro, gli episodi di allergia nella popolazione della parte orientale erano molto meno frequenti di quanto avveniva in quella ovest,a causa della minore igiene e del minor numero di vaccinazioni eseguite nella Germania Est.

In alternativa alla normale vaccinazione la galassia NOVAX evoca l’Omeoprofilassi , presentata come alternativa valida ai vaccini, affermando che la vaccinazio-ne omeopatica non produce effetti colla-terali e conferisce una protezione del 80% - 90%, inoltre è molto consigliata per i soggetti immunodepressi . A proposito di questi preparati vaccinali omeopatici giova ricordare che non sono, nella grande maggioranza dei casi, registrati come tali e quindi il loro impiego risulta illegale e quanto meno deontologicamente discutibile.

Le convinzioni sinora elencate non rap-presentano però quelle che arrivano a configurarsi come complotti e/o truffe, che verranno trattate in un altro articolo. La comunicazione della necessità e validi-tà della vaccinazione deve avvenire in un clima di piena fiducia tra i diversi portatori di interesse ed un rispetto reciproco dei valori e delle esperienze dissimili vissute nell’ambito della problematica oggetto di discussione.

“Il vaccino di Jenner, una vignetta dell’epoca dove si mostrano le persone inoculate da cui spuntano delle vacche, segno della paura e dell’opposizione dell’epoca.”

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