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Il pollo nel pet food: la sfida ai pregiudizi più comuni

di Sabinalorenza Aievola

Medico Veterinario, Sell Out Specialist in Industria Mangimistica
Discente Master DISCI

Il pollo è da sempre un ingrediente comunemente utilizzato nella formulazione di alimenti per cani e gatti. La giustificazione primaria è da ricondursi al profilo nutrizionale completo ed alla elevata digeribilità di tale proteina.

Tuttavia, il suo utilizzo, rappresenta un argomento controverso nell’opinione comune: sono, infatti, sempre di più gli shopper che, nella scelta dell’alimentazione per il proprio pet, evitano di acquistare alimenti contenenti pollo, pensando che quest’ultimo sia responsabile di intolleranze ed allergie, oltre che considerarlo un ingrediente di bassa qualità. Ma è davvero così? Cosa dice la Scienza a tal proposito?

Contrariamente a quanto erroneamente si pensi, la comunità scientifica supporta l’utilizzo del pollo quale eccellente fonte di proteine ad alto valore biologico, acidi grassi essenziali, vitamine e minerali purchè selezionato e lavorato secondo standard di qualità elevati. Non è un caso, infatti, che le più importanti ed affermate aziende di pet food continuino ad investire nella formulazione di alimenti con proteine di pollame.

Ma come si traduce un profilo nutrizionale così completo, come quello della carne di pollo, sul benessere dei nostri pet?

-          le proteine, in essa contenute, sono altamente digeribili e svolgono un ruolo importante nella crescita, nonché nello sviluppo muscolare e nel mantenimento delle funzioni vitali dell’organismo;

-          tra gli acidi grassi polinsaturi ricordiamo principalmente il linoleico che contribuisce a supportare la salute della pelle e del pelo ed il corretto mantenimento delle funzioni cerebrali fornendo energia di facile utilizzo;

-          la vitamina B3 (niacina) è coinvolta nel metabolismo energetico;

-          la vitamina B2 (riboflavina) svolge un ruolo importante sulla salute della pelle;

-          la vitamina B6 è fondamentale per la sintesi proteica e la salute neurologica;

-          ferro e zinco, necessari per il sistema immunitario, svolgono un ruolo importante sulla salute ossea;

-          fosforo e selenio hanno una funzione antiossidante.

Allergie e Intolleranze Alimentari nei Cani e nei Gatti: un chiarimento necessario

Spesso, tra le corsie di negozi di pet food, non è raro ascoltare shopper che riferiscono agli addetti vendita che il proprio animale sia “allergico al pollo”. Troppo spesso questa parola è abusata e non correttamente utilizzata ed il dubbio sulla veridicità effettiva della “diagnosi” riferita dallo shopper in punto vendita si fa sempre più concreto e, spesso, si conferma ancor di più quando poi, in cassa, vediamo aggiungere al carrello comuni masticativi dove l’ingrediente principale è proprio il pollo. 
Facciamo, quindi, chiarezza tra i termini “allergia alimentare” ed “intolleranza alimentare”:

-          le allergie alimentari sono una reazione del sistema immunitario a specifici componenti presenti nell’alimento. Esse sono relativamente rare nei nostri amici a quattro zampe e possono manifestarsi con sintomi che possono essere da lievi a gravi, tra cui prurito, arrossamenti della pelle, perdita di pelo, vomito e diarrea;

-          le “intolleranze alimentari”, invece, non sono associate all’attivazione del sistema immunitario, ma sono reazioni avverse ad un alimento. A differenza delle allergie alimentari, le intolleranze alimentari sono più comunie possono essere causate da una varietà di fattori, tra cui la presenza di additivi, conservanti o coloranti alimentari e si manifestano con sintomi simili alle allergie ma di solito meno gravi.

È necessario, inoltre, considerare che la diagnosi di allergie ed intolleranze alimentari nei cani e nei gatti richiede un approccio medico multidisciplinare e può essere complessa: il veterinario nutrizionista ed il dermatologo veterinario formulano un’accurata anamnesi ed un esame clinico completo con specifici test diagnostici che possono prevedere una dieta ad eliminazione, al fine di poter individuare la fonte di allergene e l’introduzione di una dieta ipoallergenica.

Il Pollo e le Allergie Alimentari: verità e miti

Nonostante la convinzione popolare che il pollo sia, nei cani e nei gatti, una delle principali fonti di allergie alimentari, secondo vari studi scientifici, questa teoria non regge, anzi, al contrario, dimostra come il pollo sia generalmente ben tollerato: si ritiene, infatti, che solo una piccola percentuale di animali compresa tra l’1 ed il 2% soffra di allergie alimentari e che, soprattutto, le reazioni al pollo sono molto meno comuni di quanto generalmente si creda.

Ad ogni modo c’è da dire che alcuni animali possono sviluppare una sensibilità al pollo (ben diversa da un’allergia), ma questo è da collegarsi solitamente a fattori strettamente individuali che vanno analizzati sul singolo soggetto, a contaminazioni incrociate durante la produzione del cibo o a reazioni a specifici additivi alimentari e non ad una caratteristica intrinseca dell'alimento. In questi casi, è fondamentale, pertanto, consultare un medico veterinario per individuare la causa del problema e adottare una dieta appropriata.

Abbiamo quindi visto che nonostante la diffusa convinzione, il pollo non è una delle principali cause di allergie alimentari nei cani e nei gatti: gli studi indicano, invece, che siano il manzo ed i latticini tra i principali responsabili di allergie alimentari nei cani, mentre nel gatto prevalgono ingredienti come il pesce ed i latticini.

Tuttavia, sorge ripetuta una domanda, quella che ci accompagna dall’inizio di questo articolo: come mai molte persone credono che il pollame sia un allergene per i nostri amici a quattro zampe?”

Probabilmente ad indurre erroneamente i consumatori in questa credenza hanno giocato negli anni due fattori principali: da un lato la fake news sulla presenza di antibiotici nella carne di pollo, che come sappiamo sono vietati e dall’altro lato la moda di crocchette “monoproteiche” e le relative pubblicità asfissianti di aziende produttrici di tali ricette sui principali canali di comunicazione che hanno letteralmente bombardato i consumatori facendo loro erroneamente credere che fossero la dieta migliore. Ricordiamoci sempre che ogni pet ha esigenze diverse che devono essere valutate singolarmente dal medico veterinario.

 

Benefici clinici del pollo nel pet food

Sapevate che il pollo ha potenziali benefici terapeutici?

Ebbene sì, oltre alle caratteristiche sopra riportate, il pollo è una fonte di proteine magre e con un basso contenuto di grassi saturi ed un profilo lipidico più salutare che possono essere particolarmente utili per cani e gatti con esigenze specifiche quali problemi di peso o predisposizione all’obesità. In questi casi, infatti, una dieta a base di pollo (che è una carne magra) può aiutare a controllare le calorie e favorire una gestione efficace del peso proprio come per noi umani!

Ma i benefici non finiscono qui.

Negli animali anziani, infatti, una dieta basata su proteine altamente digeribili (come quelle del pollo) favorisce una migliore assunzione dei nutrienti e riduce lo stress metabolico sugli organi. Infine, anche gli acidi grassi essenziali presenti nel pollo, come l’acido linoleico, hanno dimostrato di avere effetti positivi sul trattamento di patologie infiammatorie della pelle, riducendo la necessità di terapie topiche o farmacologiche.

Verso una corretta informazione: il ruolo del medico veterinario

Per contrastare la demonizzazione del pollo e sfatare miti infondati frutto di disinformazione e pubblicità ingannevoli, è fondamentale che il medico veterinario, come clinico ma anche e soprattutto come divulgatore scientifico ed educatore sociale, formi ed educhi i proprietari sulla base di dati scientifici e sul valore della qualità delle materie prime: scegliere un prodotto formulato con pollo di alta qualità, privo di sottoprodotti di bassa qualità o additivi dannosi, è essenziale per garantire che il pollo rappresenti un apporto nutriente e sicuro.

È importante, infine, ricordare che la scelta del cibo, per i nostri amici a quattro zampe, deve essere effettuata in collaborazione con il medico veterinario, che sarà in grado di valutare le esigenze individuali di ogni paziente e di formulare una dieta adeguata tenendo conto dello stato di salute ed anche delle preferenze dell’animale.