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Omega-3 E Omega-6: benefici e controindicazioni

di Marta Borrelli1, Francesca Ciani, Dorotea De Caro1, Eugenio Luigi Iorio2

Nell’ambito delle attività di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento), realizzate in collaborazione con alcuni docenti del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, abbiamo voluto contribuire a chiarire le idee circa le proprietà e l’utilizzo di alcuni nutraceutici molto ‘popolari’ sui media.

Gli Omega-3 e gli Omega-6 sono acidi grassi polinsaturi che fanno parte della famiglia degli acidi carbossilici. Vengono così denominati per la loro struttura chimica e per la posizione del loro primo doppio legame (3 e 6 rispettivamente, dal terminale omega ⍵). Questi acidi grassi sono essenziali per l’organismo umano che non è in grado di produrli e, quindi, è costretto ad assumerli attraverso la dieta o nutraceutici specifici. Il rapporto fisiologico massimo tra Omega-6 e Omega-3 è compreso tra 4:1 e massimo 5:1. Tuttavia, negli alimenti che introduciamo con la nostra dieta, gli Omega-6 sono presenti in maggiore quantità rispetto agli Omega-3, quindi, la carenza di questi ultimi è più frequente. Pertanto, si può verificare che il rapporto nella dieta possa aumentare rispetto a quello ‘ideale’. Si consiglia, quindi, allo scopo di mantenere in equilibrio questo rapporto, di assumere con la dieta alimenti che contengano una maggiore quantità di Omega-3, quali: frutta secca (es. noci, nocciole, mandorle, ecc.), diversi tipi di semi (lino, chia, zucca, girasole, sesamo), alcune verdure a foglia verde (spinaci, cavolini di Bruxelles) e vari tipi di pesce come il salmone e la maggior parte dei pesci azzurri (branzino, orata, saraghi).

In quanto grassi insaturi, gli Omega-3 vengono considerati ‘buoni’ poiché, secondo consolidati studi scientifici, determinano una protezione nei confronti di patologie cardiovascolari, del diabete di tipo 1 e di alcuni tumori. Nell’organismo, infatti, essi non si depositano nei vasi sanguigni e, dunque, riescono a mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue, contribuendo al buon funzionamento del cuore e riducendo il rischio di malattie coronariche, ipertensione e trombosi.

A causa dell’ampia diffusione sui media di informazioni riguardo gli effetti benefici degli Omega-3, molti individui tendono oggi ad assumere sempre di più quantità spropositata di integratori a base di detti nutraceutici. E non solo gli sportivi o coloro che ne hanno un reale scompenso biologico, ma anche chi semplicemente si lascia affascinare dall’efficacia di tali acidi grassi.

Tuttavia, gli integratori contenenti questi acidi grassi vanno somministrati sotto controllo medico. Un eccesso di Omega-3 potrebbe, infatti, determinare l’insorgenza di disturbi o, addirittura, di effetti collaterali. Gli Omega-3, per esempio, sono in grado di fluidificare il sangue: questo effetto se favorevole nell’evitare infarti, potrebbe essere deleterio in quegli individui che assumono particolari farmaci o sostanze come anticoagulanti e FANS (antinfiammatori non steroidei). Infatti, questi acidi grassi polinsaturi possono aumentare il tempo necessario per la coagulazione del sangue e determinare, quindi, emorragie. Gli Omega-3 sono considerati erroneamente degli antinfiammatori. Essi non svolgono questa azione nel senso tradizionale/farmacologico del termine, in quanto non contrastano l'infiammazione attivando i meccanismi propri dei FANS, bensì la risolvono: infatti, vengono convertiti in Resolvine che riportano i tessuti infiammati al loro stato basale. Allo stesso modo, gli Omega-6, considerati usualmente dei pro-infiammatori, in realtà non lo sono. Infatti, ad esempio il DGLA (acido diomogamma-linolenico), un omega-6, esercita attività antinfiammatoria sull'acido arachidonico, mentre le lipoxine sono delle Resolvine generate dagli Omega-6.

La pubblicazione e diffusione di notizie in grado di influenzare l'opinione pubblica su un tema importante come la salute è un tema molto attuale. Nel mare magnum delle notizie offerte da internet non è facile districarsi, anzi è più facile perdersi. Riteniamo, quindi indispensabile, per la redazione di un articolo, verificare l’attendibilità della fonte. Se la notizia riguarda l’ambito scientifico, questa deve essere basata su risultati di studi condotti secondo un metodo scientifico rigoroso.

1Studenti del Liceo Scientifico Statale Elio Vittorini di Napoli
2Presidente dell’Osservatorio Internazionale dello Stress Ossidativo