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Il delirio dei negazionisti del Covid

di Sante Roperto

In questi giorni si è svolta a Roma una manifestazione di negazionisti contro la presunta dittatura sanitaria prodotta dalla pandemia da Covid-19. Al di là del folkloristico prodotto di una sottocultura aberrante e di ignoranza accecante che imperversava per le secolari vie della Capitale, tutti in un delirio da brividi erano a sostegno della teoria del complotto e contro vaccini e mascherine obbligatorie. Per qualche giorno (che ha ricordato il Medioevo) hanno imperversato negazionisti, sovranisti e complottisti, novelli sostenitori della dittatura globale e manipoli di no-vax, no-ogm, no-5G e no-tutto. Manifestazioni simili si sono svolte con ancora più successo in altre capitali europee.

Ora, dietro tutta questa mestizia c’è evidentemente il delirio di un popolo confuso e spaventato, incapace di leggere la realtà e a caccia di riferimenti solidi e rassicuranti. Di recente vanno infatti fortissimo anche altre strambe teorie, come dimostra una indagine fatta dal Corriere qualche mese fa: da chi crede che le nostre vite siano controllate da complotti organizzati dai poteri forti, a chi sostiene che il Metodo Stamina sia ostacolato dalle case farmaceutiche, fino agli sbarchi sulla Luna mai avvenuti e creati ad arte dalla Nasa.

In questo delirio, l’ignoranza non può più essere la sola giustificazione a favore dei complottisti, soprattutto in una società dominata dall’overload informativo. Piuttosto ci sono il maldestro tentativo di decifrare la realtà e la gravosa mancanza di fonti credibili, avendo purtroppo dissaldato tutte le istituzioni di questa società con la continua delegittimazione di ruoli e autorevolezza. E questo è il risultato: la gente non sa più a chi credere.

È vero che un inconveniente della comunicazione è proprio quello di aprire le porte all’inganno o che qualcuno si maschera dietro la libertà di espressione, ma all’epoca del web ‘amplificatore di bufale’ e della scienza bidirezionale il rischio di produrre gravi effetti collaterali rimane molto alto (basti pensare alla campagna contro i vaccini che ha portato alla recrudescenza di alcune ‘vecchie’ malattie infettive). Il complottismo rientra tra i pericoli della democrazia e oggi che siamo bombardati da informazioni, invece di gestirle, ce ne abbuffiamo e non sappiamo più interpretarle. Ma se è vero che Whatsapp, Google e Facebook sono veicoli di trasmissione del morbo molto efficaci, sarebbe auspicabile che la tecnologia potesse in poco tempo essere in grado di riparare a questo difetto. Pretendendo, per il benessere della nostra società, che l’innovazione tecnologica e il progresso scientifico contribuiscano ad aumentare la qualità della cultura dei cittadini.