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Le api fanno l’olio…vero o falso?

di Paola Maiolino e Manuela Martano


Come spesso capita la verità sta nel mezzo! “Le api fanno l’olio”. Questa scritta compariva l’anno scorso all’apertura della pagina del sito di una nota azienda italiana produttrice di olio e nel sottotitolo veniva precisata anche l’utilità delle api nel favorire la produzione, la resa e la qualità dell’olio e nel garantire, con la loro presenza, un uliveto sano e un ambiente pulito. L’ipotesi che le api potessero fare l’olio nasce dal fatto che sono considerati ‘per antonomasia’ i più importanti insetti impollinatori e, sempre più spesso, utilizzate nel campagne pubblicitarie come testimonial di un ambiente sano e pulito.

Tuttavia, se è vero che la maggior parte degli im-pollinatori sono insetti e le api sono le specie più numerose (20.000 in tutto il mondo) è anche vero che non tutte le piante richiedono l’impollinazione mediata da questi (impollinazione entomofila). Il 90% delle piante selvatiche da fiore ha bisogno di impollinatori animali per completare la riproduzione sessuale e il 75% delle colture agricole, che sono alla base dell’alimentazione umana e animale, necessita dell’impollinazione zoofila (animale) e nella maggior parte dei casi di quella entomofila. Il restante 10-25% delle piante selvatiche e delle colture agricole è impollinato dal vento (impollinazione anemofila) e fra queste è incluso anche l’olivo.

E’ chiaro ed evidente che le api non possono fare l’olio e nemmeno le olive tuttavia possono con-tribuire a farne e anche di ottima qualità! E’ dimostrato che le api sbattendo le loro ali (c.d. ronzio delle api) stimolano la produzione di polline da parte dei fiori quindi la produzione di più frutti; miscelando il miele al nettare ne favoriscono l’adesione al fiore e quindi rendono più facile l’impollinazione da parte del vento; essendo ricoperte di peli possono catturare numerose sostanze presenti nell’aria, acqua e terreno e quindi indicare lo stato di salute dell’ambiente e quindi dell’oliveto; impollinando le piante che ricoprono il suolo degli oliveti stessi favoriscono la biodiversità!

Inoltre, le api, sembrano essere ghiotte di polline di olivo che rappresenta un’importante ed abbondante risorsa soprattutto in tarda primavera quando la disponibilità di fioriture spontanee risulta ridotta. Dunque, la natura sembra aver creato una sorta di “do ut des” tra le api e la pianta dell’olivo e tutto a tutela e salvaguardia di sè stessa (biodiversità), del territorio e dell’ambiente!