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15mila litri d’acqua per 1 kg di carne bovina: un’affermazione che fa acqua da tutte le parti!

di Mauro Spanghero* e Serena Calabrò


L’acqua. Elemento base di tutte le formedi vita sulla Terra. Risorsa finita e insostituibile. Bene dal valore inestimabile.  Nella Giornata Mondiale dell'Acqua 2021 è stato sottolineato il valore dell'acqua per le famiglie, il cibo, la cultura, la salute, l'istruzione, l'economia e l'integrità del nostro ambiente naturale.

Nonostante gli importanti progressi di questi ultimi decenni, più di 1 miliardo di persone nel mondo non arriva a disporre di 20-50 litri di acqua pulita al giorno1, quantità minima necessaria per soddisfare i bisogni primari (bere, cucinare, lavarsi). La crisi sanitaria da COVID19 ci ha ricordato il ruolo chiave dell’acqua per combattere le malattie infettive. Negli ultimi anni i consumi idrici a livello globale sono notevolmente aumentati e si stima che la domanda crescerà sotto la pressione demografica, climatica e dello sviluppo economico. L’acqua ricopre il 71% della superficie terrestre, il 97% è salata e solo l’1% è accessibile all’uomo. Una quota consistente (69%) delle risorse mondiali di acqua dolce è utilizzata dall’agricoltura.

In un contesto in cui la competizione tra settori diversi per avere accesso all’acqua aumenta e la sua disponibilità diminuisce, il suo impiego per la produzione alimentare è sempre più al centro di dibattiti. Naturalmente anche gli animali d’allevamento, come tutti gli organismi viventi, richiedono acqua per mantenersi in vita ed accrescersi. Da un po’ di tempo circola sui mezzi d’informazione la stima che per produrre un chilogrammo di carne bovina servono oltre 15 mila litri d’acqua. Si tratta di una stima che media condizioni di allevamento molto differenziate (paesi e tecniche di allevamento diverse) e probabilmente non adatta al contesto di allevamento italiano dove la carne bovina si ottiene per il 70-75% da vitelloni allevati con sistemi specializzati ed efficienti.

Recenti valutazioni2 riportano, infatti, consumi di acqua per produrre carne bovina nel nostro Paese inferiori del 25% rispetto ai valori medi mondiali. Al di là della correttezza dei valori assoluti, va ricordato comunque che una quota elevatissima (87%) dell’acqua computata come consumo è quella utilizzata dalle piante foraggere (cioè dalle coltivazioni usate come alimenti per i bovini) per il fondamentale processo di traspirazione attraverso le foglie (emissione di vapore acqueo a partire dall’acqua assorbita con le radici) e quella evaporata direttamente dai terreni agricoli. Più che acqua consumata è acqua pura in continuo riciclo. Pertanto, un’informazione corretta deve fare riferimento a stime di consumo
complessivo più aderenti alle nostre condizioni di allevamento e dovrebbe essere al netto dell’acqua completamente rimessa in circolo (green water) e, quindi, disponibile per essere riutilizzata.

Lo stato attuale delle risorse idriche evidenzia la necessità di interventi e strategie che permettano una gestione più efficiente dell’acqua anche in zootecnia, transitando ad esempio verso un’intensificazione sostenibile, e migliorando la conoscenza dell’utilizzo dell’acqua per la produzione alimentare

1Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche. IL VALORE DELL’ACQUA. World Water Assessment Programme United. UNESCO (2021).

2 Comitato consultivo per gli allevamenti e prodotti animali. Accademia dei Georgofili. Associazione per la scienza e le Produzioni animali (ASPA, 2021).

*Professore di Nutrizione e Alimentazione animale, Università degli Studi di Udine