Slider news

I cani che 'annusano' il coronavirus

di Sante Roperto

In un mondo travolto dalla pandemia, una mano ancora una volta potrebbe arrivare dagli animali. Floki infatti è il nome di uno springer spaniel che gli scienziati dell'Università di Adelaide in Australia stanno addestrando per rilevare i segni di infezione da coronavirus nel sudore umano. La ricerca, sviluppata ormai da alcune settimane, fa parte di uno sforzo internazionale per addestrare cani da fiuto utili a sottoporre le persone a screening rapidi per COVID-19.

Il cane è ricompensato con un rinforzo positivo (nel caso di Floki è autorizzato a giocare con il suo giocattolo preferito) quando scelgono un campione di sudore di qualcuno con l'infezione nelle prime fasi dell'incubazione. Studi preliminari dimostrano che i cani addestrati in questo modo sono in grado di identificare le persone infettate dal coronavirus prima che sviluppino i sintomi.

In questa direzione si muovono da mesi molti altri scienziati nel mondo e un lavoro pilota, che ha coinvolto quattro cani da fiuto all'aeroporto di Helsinki, ha infatti già dimostrato che i cani possono rilevare la presenza del virus in meno di dieci secondi e con un'accuratezza quasi del 100%. Sono tanti i lavori pubblicati di recente su cani in grado di individuare i malati di coronavirus dal loro odore, a firma di ricercatori francesi, tedeschi e inglesi, tutti che confermano il successo di questa nuova e straordinaria pista. I nostri migliori amici a quattro zampe sono quindi in grado di fiutare il coronavirus, perfino nei malati asintomatici.

Questa però non è del tutto una novità, perché anche in passato alcuni animali erano stati sfruttati con successo per rilevare l'abbassamento della glicemia, per anticipare alcune pericolose reazioni allergiche e soprattutto per la diagnosi precoce di alcune patologie. All'epoca erano stati i ratti a individuare i malati di Tubercolosi che erano sfuggiti alla diagnosi con il metodo tradizionale. Mentre alcuni cani erano stati capaci di individuare tipici tumori della pelle, della vescica, del colon e della prostata. In tal senso uno degli studi più importanti fu condotto proprio in Italia. Il mondo della ricerca scientifica offre sempre nuovi spunti, certo in pochi un giorno avrebbero scommesso sulla capacità dei cani di diventare dei veri e propri assistenti medici.


CLICCA QUI PER CONSULTARE I VARI NOTIZIARI