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Bufale e parassiti

di Massimo Polidoro* e Antonio Frangipane di Regalbono**

Siamo convinti di avere il controllo completo sulla realtà che ci circonda? Di distinguere il vero dal falso fidandoci ciecamente delle nostre capacità di giudizio e percezioni? Qual è la probabilità di imbatterci nella bufala in ciò che leggiamo o sentiamo? E come ci possiamo difendere? Sono domande alle quali abbiamo cercato di rispondere nella nostra relazione “Fake news e credenze popolari in parassitologia” durante la cerimonia di apertura del XXXI Congresso della Società Italiana di Parassitologia (16-19 giugno 2021), organizzato in modalità telematica dall’Università degli Studi di Teramo.

Sono stati riportati vari esempi di bufale ed errate credenze popolari che circolano nei media sui parassiti, rimarcando il ruolo essenziale della comunità scientifica e dei professionisti (sia medici sia veterinari) nel contrastare la disinformazione e promuovere la corretta conoscenza al di fuori del mondo accademico.

Sono stati inoltre presentati i risultati di una indagine che evidenzia come l’utilizzo di fonti web non strettamente legate alla scienza possa farci imbattere in informazioni fuorvianti in quasi la metà dei casi. La maggior parte (40%) è rappresentata da
informazioni errate classificabili come “involontarie”, cioè motivate da semplici errori di conoscenza, ma una parte non trascurabile (8%) riguarda informazioni fuorvianti “volontarie”, appositamente create e condivise per causare allarmismo
e/o realizzare profitti illeciti.

Inoltre, i siti Web con informazioni fuorvianti sembrano risultare più popolari e attrattivi, essendo visitati dagli utenti da 1,7 a 2,6 volte in più rispetto a quelli che rendono informazioni scientificamente corrette. Tutto questo si riflette inevitabilmente in errate credenze popolari sui parassiti che, etichettati come veri e propri “mostri”, possono facilmente portare a inutili ansie e paure, fino a gravi fenomeni psicotici.

Ma come possiamo difenderci dalle bufale? Purtroppo, il confine tra realtà e fantasia è molto labile, ma il suggerimento più importante è cominciare a pensare come uno scienziato. Questo non significa prendere una laurea e dedicarsi alla ricerca, ma semplicemente iniziare a coltivare dubbi, sviluppare il nostro scetticismo senza scartare a priori ciò che va contro le nostre idee, assumere un atteggiamento più umile e aspettare prima di condividere qualcosa, così come si aspetta, alla fine di un pasto, per vedere se c'è ancora spazio per altro…

*Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, Via Pascoli 1/A, Padova

**Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute, Università degli Studi di Padova, Viale dell’Università 16, Legnaro (Padova)

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