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Riaccendiamo il lume della ragione!

di Giuseppe Borzacchiello, Antonio Calamo, Serena Calabrò, Nicoletta Murru, Sante Roperto

Il Rapporto annuale del CENSIS sulla situazione sociale del Paese fotografa ed interpreta i più significativi fenomeni socioeconomici italiani. Per l’anno 2021, l’analisi ha messo in risalto l’espansione della “società irrazionale”.

Nel 55° rapporto, relativamente al Covid, si legge i che “per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni di persone) il Covid semplicemente non esiste; per il 10,9% il vaccino è inutile e inefficace, per il 31,4% è un farmaco sperimentale e le persone che si vaccinano fanno da cavie; per il 12,7% la scienza produce più danni che benefici. Si osserva, dunque, un’irragionevole disponibilità a credere a superstizioni premoderne, pregiudizi antiscientifici, teorie infondate e speculazioni complottiste.

E ancora: dalle tecno-fobie (il 19,9% degli italiani considera il 5G uno strumento molto sofisticato per controllare le menti delle persone) al negazionismo storico-scientifico (il 5,8% è sicuro che la Terra sia piatta e il 10% è convinto che l’uomo non sia mai sbarcato sulla Luna). La teoria cospirazionista del “gran rimpiazzamento” ha contagiato il 39,9% degli italiani, certi del pericolo della sostituzione etnica: “identità e cultura nazionali spariranno a causa dell’arrivo degli immigrati”. Scrive ancora il CENSIS: “L’irrazionale ha infiltrato il tessuto sociale, sia le posizioni scettiche individuali, sia i movimenti di protesta che quest’anno hanno infiammato le piazze, e si ritaglia uno spazio non modesto nel discorso pubblico, conquistando i vertici dei trending topic nei social network, scalando le classifiche di vendita dei libri, occupando le ribalte televisive”.

Queste negazioni della realtà ci possono far sorridere: il portuale che ribatte con supponenza a chi si occupa di virologia stranisce e lascia un’amara sensazione tra il grottesco e il tragico, il desiderio di bollare il tutto come idiozie e tirare dritto con tutta l’alterigia di cui siamo capaci è forte. Invece, non possiamo non preoccuparci. Questi dati fotografano l’anima di milioni di italiani che alimentano il loro sapere con le false notizie che circolano in rete e cadono vittima di cattivi maestri, che si annidano ovunque. Talvolta, anche nell’accademia! Nel calderone della comunicazione in rete tutto viene omogenizzato e livellato, l’opinione di un politico o di un comico assumono lo stesso valore di un lavoro scientifico, una raccolta di dati è alla pari con i racconti della portinaia.

Elevato analfabetismo funzionale, prevalenza della cultura umanistica su quella scientifica e incapacità di accedere alle fonti non bastano a spiegare questo fenomeno così diffuso. In molti casi rifugiarsi nell’irrazionale rappresenta l’esito di aspettative insoddisfatte; è più facile e conveniente dubitare di ciò che ci circonda nella narrazione che viene dal “potere” piuttosto che mettersi in discussione, convincendosi di essere speciali perché detentori di una conoscenza segreta condivisa con pochi eletti e osteggiata dai “poteri forti”. Niente di più sbagliato!

Un malessere dell’anima è questa oscurità che avanza? Un Mondo di Bufale, da due anni, prova a portare un raggio di luce nell’oscurità dell’ignoranza e del pregiudizio, non con la fiaccola della “verità” ma con la lucerna della ragione.


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