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Fake news, sveliamo l'inganno

Prof. Gaetano Oliva, Direttore DMVPA

Il vocabolario italiano, con il termine falso, definisce “tutto ciò che è sostanzialmente non vero, ma è creduto o si vuole far passare per vero”. La parola, infatti, deriva a sua volta dal verbo latino “fallere” (ingannare). Comunemente a quanto avvenuto per tante altre parole, tutto il mondo ha preferito adottare un termine anglosassone per esprimere esattamente lo stesso concetto: “fake”.

Quello che non cambia, in qualunque lingua lo si esprima, è il significato recondito della messa in circolazione di una fake, in questo caso una notizia falsa. È un palese tentativo di inganno fatto quasi sempre per motivi economici, politici, sociali; una vera e propria frode, tanto più subdola perché si amplifica in maniera illimitata e spesso incontrastata grazie alla sua diffusione sui social media. Incredibilmente pericolosa, perché tale notizia non solo è difficile da riconoscere ma spesso viene battezzata con atteggiamento di bonarietà e sorriso da milioni di ignari utenti.

Tra gli esempi più clamorosi, le fake news del comparto sanitario e agro-alimentare, dietro le quali si nascondono tentativi di distruggere i principi fondamentali della democratica concorrenza: mettere in cattiva luce qualcuno o qualcosa per avere più mercato.

Con la presente rubrica il nostro Dipartimento vuole compiere un’operazione di verità: aiutare i cittadini a riconoscere il vero dal falso nella giungla di notizie riguardanti gli ambiti di propria competenza, in particolare ciò che attiene al cibo e agli animali. Sono fiducioso che la nostra iniziativa possa essere presto affiancata da analoghi contributi da parte di altri Enti e Istituzioni territoriali e nazionali, per costituire una rete di contrasto a questo pericolosissimo fenomeno.